Boss della Mafia voleva uccidere il figlio perché gay

06 Nov 2017 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 1 minuto

polizia italiana Questa volta non è una serie TV di Netflix a fare da contorno (con lo zingaro omosessuale che si innamora del mafioso romano), ma la vita vera che ha visto un boss della mafia calabrese organizzare - in maniera fallimentare - l'omicidio del figlio perché gay.
"Uno dei boss della mafia calabrese voleva uccidere suo figlio perché era omosessuale e per fare questo si rivolse ad un altro boss della 'ndrangheta, pregandolo di organizzargli l'omicidio perché lui 'non aveva il coraggio'".
Così scrive l'ANSA, che ha poi continuato:
"Un appartenente a una delle famiglie più importanti di Reggio Calabria voleva far uccidere suo figlio perché si diceva che fosse gay e molestasse i ragazzini nel suo bar. Il padre in questione si rivolse al killer perché numerosi ragazzi venivano molestati e quindi andavano dai rispettivi padri per lamentarsi. L'uomo disse che sapeva delle lamentele delle altre famiglie e chiese al killer di uccidere suo figlio perché non ne poteva più e non aveva coraggio".
Fino alla svolta, commentata da Klaus Davi nel suo programma:
"Il killer si rifiutò, dicendo 'sono cose vostre di famiglia', alla fine il ragazzo è stato graziato".
Ecco il video intervista:
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