Emanuele e Sonia, dopo le accuse di omofobia si giustificano nel peggiore dei modi

10 Mar 2017 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 4 minuti

omofobia uomini donne Quando la toppa è peggio del buco, Sonia ed Emanuele in un'intervista rilasciata ad Isa&Chia hanno cercato di giustificare l'uscita infelice fatta in una diretta qualche giorno fa. Emanuele si è scusato con chi si è sentito offeso, ma ha aggiunto di aver usato quel termine in modo scherzoso e che lui lo utilizza spesso per definire i gay. Forse il signorino non capisce la gravità delle sue affermazioni, chissà se gli suonerebbe altrettanto ironico se un milanese chiamasse un romano "terr*ne di m*rda", se un uomo ridendo usasse "tr*ia del c*azzo" nei confronti di una donna o "sporco n*gro" per riferirsi ad una persona di colore (sempre con ironia ovviamente). L'ex corteggiatore aggiunge che ci sono cose più gravi alle quali pensare, come ad esempio il modo in cui spesso in tv vengono definite le donne (?!?). Ma la vera perla la vomita Sonia, secondo l'ex tronista infatti noi gay non dovremmo prendercela perché siamo i primi a chiamarci "fr*ci" e "cul*ttoni". 1° Ma che gente frequenta Sonia? 2° Usare certi termini è poco intelligente, che a farlo siano gay o etero poco importa. Aggiungo che avendo rivisto al diretta che mi è stata passata da diversi lettori, vengono utilizzati molti termini omofobi e offensivi e non solo da Emanuele. Era così difficile rispondere "scusate, è un termine infelice, posso capire il fastidio che molte persone hanno provato durante la diretta."? Per la neo coppia è facile minimizzare tutto, per chi subisce quotidianamente sulla propria pelle discriminazioni più o meno gravi un po' meno. Il nostro fastidio (che secondo loro è esagerato) nasce dal fatto che quel "fr*cio" è la prima parola che ci viene detta dagli ignoranti quando per strada prendiamo per la mano il nostro compagno, quando discutiamo di omofobia sui social o quando ci fracassano di botte solo perché esistiamo. Le parole come i simboli hanno il loro valore. "E a proposito di critiche, Lele tu sei stato accusato qualche giorno fa di omofobia dai fan dei Clario per delle esternazioni che hai fatto in seguito alla notizia della loro rottura… Sicuramente non ho utilizzato una parola corretta, né adatta ad una circostanza pubblica come può essere una diretta su Instagram, ma innanzitutto volevo precisare che non era assolutamente riferita a Mario e Claudio, ma ai fan che ci stavano offendendo da parecchi minuti con commenti decisamente pesanti. Si tratta comunque di una definizione che può essere ritenuta offensiva, anche se il tono che ho usato, come si capisce perfettamente dal video, era scherzoso, confidenziale. Ed è un termine che seppur sbagliato io utilizzo – ripeto che sbaglio a farlo – quotidianamente e chi mi conosce lo sa. Le mie intenzioni non sono denigratorie, non c’è un’accezione negativa, è solo un’espressione che uso per definirli. Sonia: A me fa sorridere che gli stessi utenti fanatici che si attaccano ad una parola, poi sono gli stessi che in altri commenti davano della pu***na ad un’altra ragazza senza motivo, della stronza, dell’imbecille. Per me offendere gratuitamente qualcuno è grave tanto quanto usare il termine ‘fr*cio’. Emanuele: Ma basti pensare al modo in cui spesso, anche in tv, vengono definite le donne. A questo si passa sopra e per me non è giusto. Bisognerebbe innanzitutto evitare di alzare polveroni quando è evitabile, e poi si potrebbe essere più leggeri su certi argomenti e più attenti ad altri. Io chiedo comunque scusa se i partecipanti alla diretta si sono sentiti offesi, ma non era quella l’intenzione. Non avverrà sicuramente più, ma a mia discolpa, almeno in parte, posso dire che non sono abituato a dei contesti così pubblici in cui le mie parole hanno un tale peso. Sonia: Comunque volevo dire un’ultima cosa che fa sorridere: gli stessi gay tra di loro si chiamano ‘fr*ci’ o ‘culatt*ni’ in modo scherzoso. Quindi il discorso è proprio come vengono dette determinate cose e in quale contesto."
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