Omofobi infilano un compressore nell’ano di un ragazzino gay e lo uccidono

15 Feb 2017 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

ragazzino gay omofobi Due anni fa a Napoli un 24enne violentò un 14enne con un compressore e qualche giorno fa è successa la stessa cosa a Campo Grande in Brasile. Da mesi A. veniva bullizzato per la sua omosessualità, il 17enne lavorava in un autolavaggio e circa 10 giorni fa i suoi colleghi dopo averlo insultato, l'hanno immobilizzato e gli hanno infilato un compressore nell'anno sparando dentro dell'aria. Il ragazzino è stato portato immediatamente al pronto soccorso, ma ieri pomeriggio è morto. Adesso la madre chiede giustizia e vuole che i responsabili finiscano in carcere. "Voglio che paghino per quello che hanno fatto. Hanno finito la vita di mio figlio. Mi hanno portato via il mio amore. Voglio giustizia. Mi accontenterò solo quando li vedrò dietro le sbarre." Il padre della vittima a Tv Globo ha spiegato come mai i medici non hanno potuto fare nulla. "La pressione dell'aria era così forte che ha causato danni devastanti all'intestino crasso e alla pelle, comprimendo i polmoni e causando il blocco delle valvole respiratorie". Picchiati, derisi, umiliati, violentati, uccisi, questa è la condizione dei gay, da Napoli al Brasile, tutto il mondo è paese, fortuna che qui da noi c'è chi si ostina a dire che l'omofobia non esiste o che non è un problema urgente, vomitando sui social frasi indecenti "Maledetta sinistra, Renzi e Boldrini che non penzzzano a noi, agli itagliani normali e ai penzzionati, ma solo ai ghei e all'omofobbia gender".  
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