Silvio Berlusconi, nuovo attacco alla comunità LGBT: “Aboliremo la legge sulle Unioni Civili”

12 Feb 2018 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Benvenuti ad una nuova puntata della rubrica "come raccimolare voti tra gli omofobi e i razzisti e far vergognare i gay di destra". Ricordate quando lo scorso 29 gennaio Eugenia Roccella di Forza Italia ha dichiarato di voler abolire le Unioni Civili? Bene, subito dopo queste dichiarazioni molti omosessuali fan di Silvione sono corsi ai ripari "Ma Berlu non è d'accordo, lui non toccherà la legge Cirinnà, smentirà tutto" e invece... Oggi Silvio ha rilasciato un'intervista a Radio Lombardia nella quale dice a chiare lettere che la legge sulle Unioni Civili è SBAGLIATA.
“Penso che la legge sulle unioni civili sia sbagliata, ma abolire una legge non significa tornare alla situazione precedente, non vogliamo togliere diritti a nessuno ma siamo convinti che la famiglia è una cosa diversa, una unione stabile di un uomo e di una donna orientata alla procreazione. Non diamo giudizi morali su nessuno, lo Stato non deve mai entrare nelle scelte di vita personale, ma difendiamo l’unicità della famiglia”.
Io mentre guardo i gay che votano centrodestra che cercano di trovare scuse per difendere il loro leader. Mi pare ovvio che ognuno sia libero di votare per il partito dal quale si sente più rappresentato, ma di sicuro certe dichiarazioni dovrebbero far riflettere la comunità LGBT. Insomma il masochismo può anche essere interessante, MA SOLO IN CAMERA DA LETTO. >> Qui la difesa della famiglia tradizionale di Giorgia Meloni    E visto che siamo in tema Unioni Civili vi riporto una parte del programma di +Europa di Emma Bonino: Diritti civili e libertà individuali Crediamo nella valorizzazione della libertà e della responsabilità della persona in tutte le fasi che vanno dall’inizio alla fine della vita. Pensiamo che su questi temi l’ancoraggio europeo dell’Italia e la tutela della Corte europea dei diritti umani (Cedu) garantiscano la centralità della persona e dei suoi diritti all’interno dell’ordinamento giuridico nazionale. Pensiamo che sui temi della procreazione libera e responsabile la legislazione italiana vada bonificata dagli ultimi residui della regolamentazione imposta a metà degli anni 2000 con la cosiddetta legge 40, in larga misura superata in seguito a pronunce giurisdizionali. Dopo l’approvazione della legge sul testamento biologico riteniamo importante che il parlamento si impegni a discutere le proposte di legge in tema di fine vita a partire da quella di iniziativa popolare già depositata alla Camera dei deputati. È altrettanto importante che il parlamento discuta una riforma del diritto di famiglia nella prospettiva di superare le discriminazioni in materia di matrimonio, unione civile, adozio  
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