Calcio in lutto, il grande campione di Serie A non ce l’ha fatta: infarto fulminante | La bandiera giallorossa si stringe nel dolore

Calcio in lutto, il grande campione di Serie A non ce l’ha fatta: infarto fulminante | La bandiera giallorossa si stringe nel dolore

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La scomparsa improvvisa di una figura storica del nostro calcio lascia sgomento tifosi e appassionati, riportando alla memoria una carriera che ha segnato un’epoca

Un silenzio improvviso ha attraversato il calcio italiano, lasciando sgomento soprattutto chi ha vissuto le emozioni del Via del Mare. Nel Salento si piange la morte di Carmelo Miceli, colpito da un infarto improvviso a Rende, all’età di 67 anni. Una notizia che ha scosso l’ambiente giallorosso e l’intero mondo sportivo, riportando alla memoria una carriera e una storia umana che hanno segnato profondamente il Lecce.

Arrivato dal Cosenza quando era poco più che maggiorenne, Miceli ha indossato la maglia del Lecce per undici stagioni, diventando uno dei giocatori con più presenze nella storia del club, secondo solo al compianto Michele Lorusso. Era il “libero”, il difensore di riferimento, il pilastro che non mollava mai.

Nel febbraio 2022 aveva ricevuto un abbraccio speciale del suo pubblico: una maglia celebrativa consegnata dal presidente Saverio Sticchi Damiani, un riconoscimento al suo ruolo nella prima storica promozione del Lecce in Serie A. Proprio in quella cavalcata, Miceli aveva lasciato un segno indelebile realizzando un gol contro la Juventus nell’ultima giornata.

Successi, dolori e una carriera vissuta sempre da protagonista

La vita sportiva di Miceli è stata intensa e segnata anche da momenti tragici, come la perdita di Lorusso e Pezzella in un drammatico incidente stradale. Nonostante ciò, il difensore non ha mai smesso di lottare e guidare i compagni con personalità e coraggio.

Dopo l’esperienza salentina, Miceli ha militato in diverse squadre italiane, tra cui Rende, Monza, Ascoli, Catanzaro e Nola, lasciando ovunque il segno per professionalità e carisma.

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Dalla panchina ai giovani: la seconda vita nel calcio

Chiuse le stagioni in campo, Miceli è diventato allenatore. Ha lavorato soprattutto in Calabria, sua terra d’origine, dedicandosi alla formazione dei più giovani. La sua passione lo ha portato anche all’estero, in Belgio, dove ha collaborato con l’Union Saint-Gilloise, prima di tornare in Italia per seguire progetti nelle squadre locali.

La società giallorossa lo ha ricordato ufficialmente come “protagonista della prima storica promozione in Serie A”, un tributo che sintetizza perfettamente il suo peso nella storia del club.

Sui social, nelle chat dei tifosi e nei gruppi dedicati, un messaggio ricorrente unisce tutti: “Non lo dimenticheremo mai”. Perché alcune figure non appartengono solo alla memoria sportiva, ma alla storia emotiva di un’intera comunità.