Sanremo 2026, Carlo Conti perde due Big: adesso è costretto a ripartire da zero | Potrebbe saltare tutto
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Il nuovo corso del Festival di Sanremo 2026 doveva essere la stagione della sperimentazione, dell’apertura a linguaggi freschi e del racconto dietro le quinte affidato a giovani volti legati alla storia della musica italiana. Carlo Conti, al timone del progetto, aveva immaginato un format per RaiPlay costruito attorno all’idea de “le figlie di”, un trio di conduttrici accomunate da origini artistiche importanti e destinate a portare uno sguardo generazionale sulla kermesse. Ma il piano si è incrinato all’improvviso: due delle protagoniste designate hanno rinunciato, creando un vuoto che la produzione non può ignorare.
Il format prevedeva tre figure femminili, ciascuna con un bagaglio personale e televisivo distinto ma unite dalla discendenza da artisti iconici. L’unica conferma rimasta è Anna Lou Castoldi, figlia di Morgan e Asia Argento, già protagonista in programmi come Ballando con le Stelle e considerata uno dei volti più promettenti per capacità espressiva e attitudine televisiva. Le altre due scelte, inizialmente date per certe, erano Jolanda Renga e Aurora Ramazzotti, entrambe dotate di una forte identità mediatica e di una sensibilità in grado di arricchire il racconto del Festival.
Perché Jolanda Renga e Aurora Ramazzotti hanno detto no al progetto
A far saltare gli equilibri è stata, per prima, la rinuncia di Jolanda Renga. L’annuncio dei Big in gara per Sanremo 2026 ha inserito tra i partecipanti suo padre, Francesco Renga. Una coincidenza che ha creato un evidente conflitto di interessi: Jolanda si sarebbe trovata a raccontare un Festival in cui uno dei protagonisti è un familiare diretto, con il rischio di finire al centro di dubbi e attenzioni indesiderate. Secondo quanto riportato da Giuseppe Candela su “Chi”, la giovane avrebbe preferito compiere un passo indietro, scelta letta come un gesto di maturità e rispetto nei confronti della trasparenza della kermesse.
A sorpresa è arrivata poi la decisione di Aurora Ramazzotti, che ha scelto di declinare l’invito senza fornire spiegazioni ufficiali. La sua assenza pesa ancora di più perché Aurora, forte di una solida esperienza televisiva e di una presenza riconoscibile, era considerata la figura in grado di dare continuità e stabilità al nuovo format. La doppia defezione ha messo in difficoltà la produzione, che ora deve ripensare rapidamente l’impianto narrativo immaginato da Conti.
I nuovi nomi sul tavolo e la ricostruzione del format per RaiPlay
Al momento, l’unico punto fermo è la conferma di Anna Lou Castoldi, che sembra determinata a proseguire il percorso all’interno del progetto. Le sue competenze comunicative e la capacità di instaurare dialoghi spontanei e credibili hanno convinto la produzione a considerarla la figura centrale della nuova impostazione. Tuttavia, servono due nuovi profili per sostituire Jolanda Renga e Aurora Ramazzotti e mantenere l’equilibrio narrativo immaginato originariamente.
Tra i nomi circolati nelle ultime ore spiccano Nicole Rossi, attrice nota per Skam e Il Collegio, e Elisa Maino, influencer seguitissima e compagna del cantante Bresh. Le due possibili new entry rappresentano mondi diversi ma complementari: linguaggio digitale, appeal per il pubblico giovane e capacità di tradurre il dietro le quinte del Festival in contenuti immediati e contemporanei. L’obiettivo è recuperare lo spirito del format senza snaturarne la missione: raccontare Sanremo attraverso figure che incarnano un legame diretto con le nuove generazioni.
La doppia rinuncia non manda in frantumi il progetto, ma lo costringe a una riorganizzazione accelerata. Sanremo resta un laboratorio di innovazione, un luogo dove la tradizione si mescola alla ricerca di nuovi codici televisivi. L’uscita di Jolanda Renga e Aurora Ramazzotti apre ora una fase di attesa: chi avrà la personalità per raccogliere il testimone? Quali volti saranno scelti per accompagnare il racconto di un Festival che nel 2026 punta a superare le edizioni precedenti in sperimentazione e contemporaneità?
In attesa della decisione definitiva, l’unica certezza è che il nuovo Sanremo di Carlo Conti dovrà rinascere più velocemente del previsto. E il pubblico guarda già alle prossime mosse della produzione, pronto a scoprire chi guiderà il nuovo racconto del Festival più seguito d’Italia.
