Caterina Balivo, “Ho perso un figlio”: non trattiene le lacrime dopo la confessione dolorosa | Non ne aveva mai parlato

Rita Rusic ospite a “La volta buona” di Caterina Balivo ha commosso tutti rivelando la dolorosa perdita di un figlio prima delle nozze con Cecchi Gori. Un racconto intimo.

Caterina Balivo, “Ho perso un figlio”: non trattiene le lacrime dopo la confessione dolorosa | Non ne aveva mai parlato

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Caterina Balivo, il racconto ha commosso tutti rivelando la dolorosa perdita di un figlio prima delle nozze. Un racconto intimo.L’atmosfera nello studio de La volta buona si è fatta improvvisamente densa di emozione ieri, martedì 16 dicembre 2025, quando Rita Rusic ha deciso di condividere un capitolo della sua vita rimasto a lungo celato. Ospite di Caterina Balivo, l’attrice e produttrice ha ripercorso le tappe della sua relazione con Vittorio Cecchi Gori, un matrimonio che nel 1983 segnò l’inizio di una storia d’amore intensa e pubblica, dalla quale sarebbero poi nati due figli. Eppure, prima di quel sì, la coppia fu investita da un dramma personale che ha segnato profondamente la Rusic. Con voce incrinata dall’emozione, ha rivelato un dolore mai sopito: la perdita di un figlio, avvenuta prima delle nozze. “La vita è difficile, è più complicata di quello che pensiamo, è più dura di quello che pensiamo”, ha detto Rusic, introducendo il suo racconto. Una consapevolezza amara che l’ha accompagnata nel rivivere il momento in cui scoprì di essere incinta e lo comunicò a un gioioso Vittorio, ignaro del tragico epilogo che si sarebbe consumato di lì a poco. La confessione ha lasciato Caterina Balivo senza parole, che ha mostrato il suo dispiacere mettendo le mani sul viso.

Il dolore di una perdita inattesa

Il racconto di Rita Rusic ha toccato le corde più profonde dell’animo umano quando ha descritto i momenti immediatamente successivi alla scoperta della perdita. “Lui tornò a casa e gli dissi ‘guarda c’è una tragedia, è successa una tragedia… sono incinta'”, ha rievocato Rusic, sottolineando l’assurdità di una notizia che doveva essere gioia e si tramutò in dolore. Vittorio Cecchi Gori, pur rassicurante e desideroso di costruire una famiglia, non poté nulla contro il destino. Prima delle nozze, la donna perse il bambino. Un trauma che si è materializzato in un’esperienza straziante in clinica: ricoverata, fu sistemata per pura sfortuna in una stanza di fronte alla nursery, dove il pianto e le voci dei neonati rendevano ancora più lancinante la sua ferita. “Mi ricoverarono in clinica e mi misero nella stanza di fronte alla nursery dove ci sono tutti i piccoli, i bambini, perché quella era l’unica camera disponibile e quindi io stavo lì e provavo a non piangere ma ancora adesso mi viene da piangere”, ha confidato, con gli occhi lucidi. Quel vestito da sposa largo, simbolo di una gravidanza interrotta, è rimasto impresso nella sua memoria come un monito di un sogno infranto. Un momento di silenzio carico di empatia ha avvolto lo studio, mentre il pubblico condivideva un dolore universale e indimenticabile.

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Tra matrimonio spezzato e la speranza di un riavvicinamento

La narrazione di Rita Rusic si è poi spostata sul suo matrimonio con Vittorio Cecchi Gori e sulle ragioni della sua fine. Con grande lucidità, ha affermato che non avrebbe mai chiesto il divorzio se il marito si fosse comportato diversamente. Il suo desiderio di una “famiglia per sempre” si è scontrato con una realtà diversa, in cui “un uomo non è più com’era”. Le sue parole, “un uomo si deve comportare bene, deve essere un bravo marito, deve essere un uomo gentile e se ci si separa e si prendono delle decisioni è perché un uomo non è più com’era”, hanno delineato la sua visione dei rapporti di coppia e del rispetto reciproco. Infine, Rusic ha guardato al presente e al futuro, toccando il tema di un’infanzia difficile, trascorsa in collegio fino ai 14 anni, che le ha forgiato una forza d’animo incrollabile. Nonostante i successi professionali, la vita privata ha presentato nuove sfide. L’attesa più grande è il ritorno a casa di sua figlia dopo quindici anni trascorsi all’estero. Un riavvicinamento che è anche una speranza di ricucire il rapporto con il padre, con cui la figlia non parla da tempo. Le incertezze sul Natale e sulla possibilità di riunire l’intera famiglia hanno concluso un racconto denso di emozioni, perdite e interrogativi ancora aperti, lasciando una profonda riflessione sul senso della vita e delle relazioni familiari.