Svolta Garlasco, il DNA ha finalmente svelato il mistero | Nelle prossime ore l’annuncio definitivo

L’incidente probatorio sull’omicidio di Garlasco arriva al culmine. Le analisi sul DNA di Chiara Poggi e Andrea Sempio, oltre a nuovi dettagli su Alberto Stasi, riaprono il caso con un confronto scientifico decisivo. Cosa emergerà?

Svolta Garlasco, il DNA ha finalmente svelato il mistero | Nelle prossime ore l’annuncio definitivo

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L’incidente probatorio sull’omicidio di Garlasco arriva al culmine. Le analisi sul DNA di Chiara Poggi e Andrea Sempio, oltre a nuovi dettagli su Alberto Stasi.

Dopo un’attesa prolungata, il caso dell’omicidio di Garlasco è giunto a un punto di non ritorno, con l’incidente probatorio che si appresta a svelare le carte decisive. L’udienza conclusiva, convocata a Pavia dalla giudice Daniela Garlaschelli, si preannuncia come un vero e proprio processo anticipato, focalizzato esclusivamente sulle prove scientifiche. L’attenzione è tutta rivolta alla perita Denise Albani, chiamata a illustrare i passaggi e gli esiti cruciali del percorso iniziato a marzo. Il cuore del dibattito è il DNA rinvenuto sulle unghie di Chiara Poggi, che, pur essendo riconducibile alla linea paterna di Andrea Sempio, presenta diverse criticità ammesse dalla stessa polizia scientifica. Questo elemento, già di per sé controverso, sarà il fulcro di un confronto serrato tra le parti coinvolte, promettendo di ridefinire gli scenari di uno dei casi più discussi della cronaca italiana.

Le controverse analisi del dna al centro del confronto

Le controverse analisi del dna al centro del confronto

Controversie sul DNA: le analisi al centro del confronto.

 

Le fragilità del materiale genetico attribuito ad Andrea Sempio saranno al centro delle argomentazioni sia della difesa dell’indagato sia della parte civile Poggi. Al contrario, la Procura e il team legale di Alberto Stasi punteranno a valorizzare il dato dell’attribuzione del DNA. Il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia della vittima, nella sua relazione di dodici pagine, ha evidenziato come l’unico elemento “realmente interessante e inedito” sia il rilievo del DNA di Stasi sull’Estathé trovato nel sacchetto della spazzatura la mattina del delitto. Secondo Capra, gli altri esiti sono in linea con quanto già emerso nella lunga storia giudiziaria del caso, sollevando dubbi sulla novità delle attuali scoperte.

Capra ha inoltre dedicato spazio a un presunto inquinamento da parte del personale sanitario durante l’autopsia, relativo a una garza nella bocca della ragazza, e ha polemizzato sulla mancata replicazione degli esami sul materiale genetico da parte della perita Albani, prassi seguita in perizie precedenti. Non solo, Capra contesta ad Albani la mancata analisi dei dati grezzi e l’utilizzo di un software del 2005, ritenuto vetusto, per l’analisi biostatistica, peraltro calibrata su un database europeo e non italiano. Anche la difesa di Andrea Sempio ha sollevato perplessità sull’attribuzione del DNA, definendo il materiale genetico “parziale, misto e non consolidato” e mettendo in discussione il metodo biostatistico utilizzato, rafforzando il fronte delle critiche alle metodologie impiegate.

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Le conclusioni e il futuro giudiziario del caso

Di segno opposto si posizionano le valutazioni della Procura, supportate dai consulenti Carlo Previdere e Pierangela Grignani, e della difesa di Alberto Stasi, affidata agli avvocati Giada Bocellari e Antonio De Rensis e agli esperti Ugo Ricci e Pasquale Linarello. Tutti questi attori, nelle loro analisi, confermano e rafforzano le conclusioni presentate dalla perita Albani, delineando un quadro di contrasto netto tra le interpretazioni scientifiche. Dopo l’intervento della perita, tutti i legali prenderanno la parola, anche a nome dei rispettivi consulenti, per esporre le proprie tesi e le proprie obiezioni, consolidando ulteriormente le posizioni.

È fondamentale sottolineare che la giudice Garlaschelli, pur ascoltando attentamente tutte le parti, non assumerà alcuna decisione immediata. Lo scopo principale di questa udienza è “cristallizzare la prova”, ovvero fissare i risultati degli esami e le argomentazioni presentate, evitando la necessità di ripetere in futuro esami già svolti nel rispetto del contraddittorio. Il significato investigativo di questi elementi e le eventuali ripercussioni sul caso saranno valutati in un secondo momento da un giudice per le indagini preliminari, diverso da Garlaschelli. Sarà quest’ultimo a decidere se disporre il rinvio a giudizio o l’archiviazione per Andrea Sempio, qualora la Procura, come appare probabile, concluda l’inchiesta indicando Sempio come un possibile killer alternativo ad Alberto Stasi, già condannato a 16 anni di carcere. Il destino di uno dei casi più enigmistici della cronaca italiana è ora legato alle interpretazioni di queste prove.