Barbara d’Urso: novità e dettagli sulla denuncia che interessa il giornalista Alberto Dandolo – il comunicato

19 Ott 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Giovedì scorso Barbara d'Urso ha rivelato come mai ha deciso di denunciare l'hater che si nascondeva dietro al profilo Instagram BarbaradiUrto e successivamente ha aggiunto che la Polizia Postale ha scoperto che un noto giornalista dava suggerimenti alla persona che gestiva quell'account. Poco dopo il video della conduttrice di Pomeriggio 5, Alberto Dandolo ha chiarito che è proprio lui il giornalista di cui parlava Carmelita, dando però ulteriori dettagli.
"Sono io 'quel giornalista'. Che io “collaborassi” con il profilo “carmelitadurto” è una affermazione che per ora non ha alcun riscontro legale. - scrive Alberto Dandolo - Ma la cosa più incredibile che la signora si dimentica di divulgare è che la polizia postale, a seguito di una perquisizione e di un interrogatorio, ha accertato che il creatore e gestore del profilo carmelitadurto è un ragazzo sardo che ha ammesso di essere appunto il creatore e gestore del profilo. E sapete chi ha indicato alla polizia postale il ragazzo sardo che si celava dietro a quel profilo? Io stesso! Cosa che la signora sa bene. Pensate quanto mi sentissi corresponsabile di stalking nei confronti della signora".
Adesso è arrivato un comunicato di LaPresse (che gestisce l'immagine di Barbara d'Urso), che ha aggiunto nuove informazioni sulla vicenda. Sembra infatti che Dandolo abbia fatto il nome del proprietario del profilo 'BarbaradiUrto' solo dopo essere stato messo alle strette dalla Polizia.
"Basterebbe guardare il verbale delle sommarie informazioni rese da Alberto Dandolo, per rendersi conto che egli non ha affatto “fornito spontaneamente” le generalità dell’autore del profilo Instagram denunciato da Barbara d’Urso, ma che invece – dopo insostenibili contraddizioni e tentennamenti, messo alle strette dagli elementi di prova raccolti nei suoi confronti dalla Polizia Postale – ha dovuto “obtorto collo” cedere alla evidenza dei fatti ormai resa incontrovertibile ed ha così ammesso non solo di conoscere il titolare formale del profilo Instagram, ma anche di essere in contatto con lui almeno sin dal febbraio 2018 con riguardo al predetto profilo. Non corrisponde poi al vero che il sito avesse solo contenuti giocosi e di presa in giro, poiché è evidente a tutti (e soprattutto ad un sito serio come Dagospia) che né la Polizia Postale, né tanto meno un Pubblico Ministero avrebbero ipotizzato il grave reato di stalking in assenza dei relativi presupposti di fatto. La stessa Polizia Postale e lo stesso Magistrato neppure avrebbero accusato Dandolo di concorso nel predetto grave reato, se davvero, come egli invece sostiene, si fosse limitato solo a scambiare un paio di tweet con il titolare formale del profilo. Comprendiamo, ovviamente, che egli ora abbia l’esigenza di difendersi, e dunque non intendiamo aggiungere altro a riguardo. Ci auspichiamo che dopo questa nostra, il giornalista Alberto Dandolo interrompa le sue esternazioni sulla nostra assistita. LaPresse".
Al momento Alberto Dandolo non ha risposto a questo comunicato, dovesse farlo vi aggiornerò.
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