Barbara d’Urso a ruota libera su gay e Congresso della Famiglia: “Sono incazz*ta!”

29 Mar 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Barbara d'Urso intervistata da Rolling Stone ha parlato ampiamente del Congresso della Famiglia che si terrà a Verona in questi giorni.
"Cosa penso del Congresso delle Famiglie? Recentissimamente ho avuto come ospite, a Pomeriggio Cinque, la senatrice Monica Cirinnà. Ovviamente l’ho accolta con le mie strisce di stoffa rainbow. Le stesse che ho mostrato a Matteo Renzi, quando era premier, per dirgli: «Matteo, io voglio la legge sui diritti civili». Forse alcune famiglie bigotte – poche per fortuna – mi vedranno come il diavolo, ma penso sia solo una questione di tempo e tutti lo capiranno: l’amore tra due persone adulte e consenzienti è semplicemente amore. Non si può predicare l’amore e al contempo osteggiare chi ama".
E ancora:
"È una battaglia che porto avanti da 11 anni. Ultimamente molti si sono riempiti la bocca [...] ma per me questa cosa è talmente normale, che è proprio nel mio DNA. Per cui – visto che ho la fortuna di andare in televisione tutti i giorni e di parlare alla gente – è mio dovere portare avanti una lotta sulla normalità. Perché davvero la famiglia è dove c’è l’amore. A Live Non è la D’Urso il Professor Meluzzi ha annunciato che sarebbe andato al congresso di Verona. Gli ho detto «Scusa, già che ci siamo, quando vedi Fontana ricordaglielo che la famiglia è dove c’è amore». Sono molto incazza*a! Molto! A sapere che c’è ancora gente che non capisce, che c’è ancora gente che si vergogna, che dice che non bisogna venire da me, in trasmissione, a raccontare che si è gay. Queste persone non hanno capito niente: bisogna usare il mezzo televisivo. Io arrivo nelle famiglie di ampie vedute come in quelle – ad esempio – del paesino sperduto dove ci sono ragazzi che vivono con terrore il fatto di confessare ai genitori la propria omosessualità, che magari sono vittime di bullismo a scuola, e che magari arrivano a farsi del male. Ma stiamo scherzando? È una follia".
Ed alla domanda diretta 'se avessi davanti il senatore Pillon e il ministro Fontana, che diresti loro?' la conduttrice di Live - Non è la d'Urso ha risposto:
"Li porterei a cena, offrirei loro un bicchiere di Gewürztraminer, così si rilassano un attimo. E direi loro che, nella vita, può capitare a tutti. Magari potrebbero essere così fortunati da avere un nipote o un figlio omosessuale. E poi? Come si rapporterebbero? Se avessero un nipote omosessuale o un fratello che, domani, ha il coraggio di dire che è gay, cosa farebbero? Lì non c’è amore? Nella famiglia che si costruisce un fratello, uno zio, un nipote, il loro migliore amico, non c’è amore? Io frequento e ho la fortuna di frequentare solo gay – infatti non troverò mai il fidanzato (ride, ndr) – e ho amici che stanno insieme da 15 anni. Quello è amore".
Come darle torto. Barbara è fra le poche (se non l'unica!) a battersi attivamente in televisione per la comunità LGBT. Barbara d'Urso Gay
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