Massacrato di botte perché gay: ragazzo di 22 anni finisce in stato vegetativo

02 Giu 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Lo scorso 7 dicembre Jefferson Anderson Feijo da Cruz si trovava in un bar a bere e festeggiare la fine dell'anno scolastico insieme a degli amici. Il ragazzo si è allontanato per andare in bagno, ma quando i suoi compagni non l'hanno visto ritornare si sono preoccupati. Gli amici l'hanno trovato incosciente, senza vestiti, pieno di lividi e ricoperto di sangue. Gli agenti hanno subito concordato con i genitori e gli amici di Jefferson, l'attacco subito dal ragazzo è di natura omofoba. La vittima è stata trasportata in ospedale in gravi condizioni. I medici hanno subito notato che le lesioni più importanti erano quelle alla testa e per questo motivo l'hanno sottoposto ad un intervento d'urgenza. Dopo l'operazione Jefferson non si è svegliato ed è caduto in un coma profondo per circa un mese. Quando il ragazzo si è svegliato non era lo stesso 'non era più lui, come se non ci fosse più'. Il ragazzo dal suo risveglio è in uno stato vegetativo, non parla, non si muove, non comunica in nessun modo ed è alimentato con un catetere. I medici però hanno rispedito il paziente a casa, visto che sono passati 5 mesi dal suo ricovero e che non potevano fare più nulla per lui. Adesso saranno i genitori di Jefferson a doversi occupare di lui, ma prendersi cura di un ragazzo in stato vegetativo è davvero molto costoso, per questo motivo è stata aperta una campagna di crowdfunding (qui se volete contribuire). Fonte: Pink News, TPI News, Gay Star news
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