Carlo Conti silurato all’ultimo, Rai prepara il ribaltone: il nome del nuovo conduttore di Sanremo cambia le sorti del Festival

Carlo Conti silurato all’ultimo, Rai prepara il ribaltone: il nome del nuovo conduttore di Sanremo cambia le sorti del Festival

carlo_conti_fatto_fuori_-_bitchyf.it

Tra polemiche, cast contestati e frizioni interne alla Rai, emergono le prime indiscrezioni sui volti destinati a guidare l’Ariston.

Il clima che circonda il Festival di Sanremo 2026 non è affatto quello che ci si potrebbe aspettare a poche settimane dall’inizio della kermesse. Al posto dell’entusiasmo che solitamente accompagna l’annuncio dei cantanti in gara e delle novità previste sul palco, questa volta a dominare la scena sono critiche, polemiche e scontento diffuso. La lista dei Big presentata da Carlo Conti ha infatti sollevato un’ondata di commenti negativi, con addetti ai lavori e pubblico che denunciano l’assenza di nomi realmente forti, capaci di creare attesa e dettare la rotta musicale dell’anno. Sullo sfondo, una voce sempre più insistente: il boicottaggio delle case discografiche, che avrebbero privilegiato altri progetti a scapito del Festival.

Secondo molte figure dell’ambiente discografico, il problema non risiederebbe tanto nelle scelte artistiche quanto nel clima che si sarebbe creato intorno alla manifestazione, percepita meno attrattiva rispetto alle edizioni firmate Amadeus. Il risultato è un cast giudicato debole, in contrasto con le aspettative degli ultimi anni, alimentando un malumore che ha già spostato lo sguardo al futuro. In casa Rai cresce infatti l’attenzione su chi potrebbe guidare l’edizione del 2027, una fase cruciale per rilanciare un Festival che, nel racconto dei critici più severi, rischia di perdere la sua forza magnetica.

Chi arriva dopo Carlo Conti: il ritorno di Amadeus e l’opzione De Martino

L’idea più romantica, e forse la più invocata dal pubblico, è quella di un ritorno di Amadeus alla direzione artistica e alla conduzione. I cinque anni consecutivi del presentatore hanno segnato una svolta epocale nella storia del Festival, riportandolo a numeri record e a un interesse intergenerazionale che mancava da tempo. Non sorprende, dunque, che siano in molti a sperare in una nuova edizione guidata da lui. Tuttavia, le indiscrezioni provenienti dalla Rai raccontano un quadro più complesso: ai piani alti circola con insistenza anche un altro nome, quello di Stefano De Martino, considerato da numerosi dirigenti un volto in crescita e una scommessa in grado di rinnovare lo show, nonostante la concorrenza feroce di Gerry Scotti nelle fasce serali.

L’ipotesi di una conduzione affidata a una figura giovane, televisivamente trasversale e molto presente davanti al pubblico è vista come un tentativo della Rai di aprire una nuova fase, soprattutto dopo un 2026 percepito come più debole rispetto agli standard recenti. Resta da capire se il pubblico sarebbe disposto a salutare la familiarità del modello Amadeus per abbracciare una linea più sperimentale. Tra aspettative, scetticismi e retroscena, il puzzle del 2027 prende forma molto prima del previsto.

Amadeus_foto_LaPresse_Carlo_Conti-bitchyf.it

Il nome a sorpresa: Fiorello “candida” Giorgia e accende la discussione

Nel frattempo è stato Fiorello a lanciare un nuovo elemento nel dibattito. Durante una puntata de La Pennicanza, con la cantante Giorgia in studio, lo showman ha proposto in diretta una soluzione destinata a far rumore: affidarle il ruolo di conduttrice e direttrice artistica del Festival. Una proposta che ha subito diviso il pubblico ma che, allo stesso tempo, ha acceso curiosità e fantasia. Giorgia, legata storicamente a Sanremo e capace di gestire con autorevolezza la conduzione di programmi come X Factor, potrebbe rappresentare l’idea di un passaggio di testimone simbolico, quasi una consacrazione della storia musicale italiana sul palco dell’Ariston.

Tra le ipotesi ufficiali e quelle nate spontaneamente nel mondo dello spettacolo, una cosa è certa: le edizioni future di Sanremo si giocano molto di più di una semplice scelta di conduzione. L’edizione 2026 guidata da Carlo Conti, con un cast ritenuto sottotono e una gestione che molti temono possa risultare meno brillante delle annate precedenti, ha aumentato la pressione sulle decisioni dei prossimi mesi. Con trenta cantanti in gara e una durata inevitabilmente dilatata, sono in molti a temere che lo spazio per i momenti iconici possa ridursi. È in questo scenario incerto che la Rai dovrà scegliere chi avrà il compito più delicato: riportare il Festival nella sua fase migliore e riconquistare un pubblico che, negli ultimi anni, ha dimostrato di saper premiare solo ciò che riesce davvero a sorprendere.