Dolce e Gabbana, la Cina li boicotta togliendo il loro marchio dagli e-commerce

22 Nov 2018 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Dolce e Gabbana sempre più nella bufera ed a niente sembrerebbero essere servite le scuse pubbliche, perché i cinesi sono come le bimbe di Giulia: non perdonano.

(E' una battuta, vi prego, ci stava troppo bene la gif di Trash Italiano, non accusatemi di razzismo).

Per questo motivo dopo essere stati presi in giro e discriminati presumibilmente dallo stilista italiano (dico presumibilmente perché lui ha parlato di hacker), i siti cinesi di e-commerce hanno rimosso tutti i prodotti della griffe tricolore. Il boicottaggio, come riportato da TgCom, è sui tre colossi del settore Tmall, JD.com e Suning, quelli cross-border NetEase Kaola e Ymatou, e compagnie del luxury e-commerce come Secoo e Vip.com e Yhd.com. Un portavoce della piattaforma di lusso Xiaohongshu ha spiegato:
"Gli interessi della nostra patria non possono essere violati. Tutte le collaborazioni sono basate sul rispetto reciproco. Accogliamo con favore i marchi internazionali, ma se operano in Cina dovrebbero rispettarla".

Dolce e Gabbana, le scuse di Stefano

“Il mio account Instagram è stato violato. Il mio ufficio legale sta lavorando su questo. Amo la Cina e la cultura cinese. Mi dispiace tanto per quello che è successo. […] Ciò che è accaduto oggi è davvero spiacevole, non solo per noi, ma per tutti coloro che hanno lavorato notte e giorno per dar vita a questo progetto. Il nostro sogno – scrivono – era quello di realizzare a Shanghai un evento che fosse un tributo alla Cina, che raccontasse la nostra storia e la nostra visione”.
Come finirà questa storia?
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