Emis Killa spiega perché non vota e si scaglia contro la democrazia

18 Set 2018 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Emis Killa, intervistato da Vanity Fair, ha parlato di politica ed ha ammesso candidamente di non aver mai votato perché contro la democrazia. Il rapper, che a quanto pare preferirebbe vivere in una monarchia (o addirittura ai tempi dei Guelfi e Ghibellini), ha dichiarato:
«Io non voto, e curo il mio, perché credo che la democrazia sia un modello ingiusto dove la preferenza di un ignorante quale sono non possa valere quanto quella di uno che ne sa. Scelgo almeno di non sentirmi in colpa per avere contribuito allo sfacelo».
Emis Killa, proprio come Fedez, è diventato padre quest'anno, ma al contrario del secondo tiene molto alla privacy di sua figlia:
"La guardo e ha del miracolo, mi connette al Dio in cui non credo, al divino, all’universo. È tanto assurda quanto la fine ma è principio, e la proteggo. Da cosa? Dalle energie negative della gente. Che si concentra sulle stronzate: m’invidiano la Porsche a specchi, mica la salute… Il potere non te lo perdonano. Così, lo denigrano. Insultandoti. Come quando sui social donne orrende scrivono “sei un cesso” a Belén o uomini persi “sei un fallito” a Gianluca Vacchi. Se accendono una luce su di te, è cattiva. [...] Quando esco con lei, con Perla Blue, non voglio che me la guardino, per esempio. Giro il passeggino. Per la prima volta mi sento responsabile di qualcosa, e questo cambia tutto: non sto più al cellulare mentre guido, non attacco più briga in discoteca. Subito il pensiero mi va al fatto che non posso rincasare con un occhio nero, o nel peggiore dei casi rischiare di non farlo proprio, sbattuto in carcere o morto".
Emis ha quindi implicitamente ammesso che prima della nascita della figlia stava al telefono mentre guidava e attaccava briga in discoteca?  
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