Famiglia nel bosco, sono in fuga: un arrivo che non era stato previsto ha mandato in fumo tutto | Adesso dovranno risponderne

Famiglia nel bosco, sono in fuga: un arrivo che non era stato previsto ha mandato in fumo tutto | Adesso dovranno risponderne

famiglia_nel_bosco_in_fuga_-_bitchyf.it

Una presenza diplomatica inattesa irrompe nel caso più discusso dell’anno e riscrive gli equilibri di una vicenda già esplosiva.

La storia della cosiddetta famiglia del bosco di Palmoli sembrava destinata a rimanere nei confini delle aule giudiziarie italiane. E invece, a sorpresa, entra ora nel raggio della diplomazia internazionale. Mentre i tre bambini restano nella casa famiglia di Vasto e i genitori continuano la battaglia per riaverli con sé, un nuovo arrivo — del tutto inatteso — rischia di cambiare profondamente lo scenario: quello della vice console australiana, chiamata a incontrare i minori e le autorità competenti. Un ingresso che proietta la vicenda oltre l’Italia e apre interrogativi sul futuro della famiglia, che nel frattempo avrebbe già iniziato a preparare un possibile trasferimento all’estero.

Tutto era iniziato mesi fa con il ritrovamento della famiglia in una zona impervia dell’Abruzzo, dove viveva in condizioni ritenute non adeguate ai bisogni dei minori. Da lì, l’allontanamento dei bambini, l’ingresso nella casa famiglia, la separazione dai genitori e un caso che ha diviso l’opinione pubblica tra libertà familiari e tutela dell’infanzia. Ma oggi la storia cambia livello.

Come riportato da Il Centro, la presenza della rappresentante diplomatica australiana sancisce l’interesse diretto di Canberra nel caso. All’incontro saranno presenti i tre bambini, la madre Catherine Birmingham — che vive nello stesso edificio ma non può incontrarli liberamente — il padre Nathan Trevallion, avvocati, curatrice speciale, tutrice e garante regionale per l’infanzia. Una riunione che nessuno, fino a poche settimane fa, avrebbe immaginato.

La diplomazia entra dunque ufficialmente in campo, aprendo uno scenario nuovo in una vicenda finora dominata da perizie, relazioni e decisioni del Tribunale per i minorenni dell’Aquila.

Situazione giudiziaria ferma: l’udienza del 16 dicembre decisiva

Nonostante il fermento sul piano istituzionale, la situazione giudiziaria resta immutata: il tribunale si è riservato di decidere sulla richiesta di revoca dell’allontanamento. I pareri negativi di curatrice e tutrice rendono però improbabile un rientro immediato dei minori in famiglia. Il momento chiave sarà l’udienza del 16 dicembre, che potrebbe segnare una svolta o confermare l’attuale stallo.

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La famiglia guarda all’Australia: documenti pronti e piani in corso

Intanto, mentre il percorso legale procede lentamente, la famiglia sembra guardare altrove. L’idea di un trasferimento in Australia — inizialmente accantonata — ora appare concreta. Secondo quanto riferito, sono già state avviate tutte le procedure per i documenti necessari.

  • La figlia maggiore, 8 anni, ha già un passaporto australiano.
  • Per i due gemelli di 6 anni è in corso la richiesta dei documenti.

Una scelta che viene letta come un possibile tentativo di ricominciare altrove, lontano da un Paese che, secondo i genitori, non avrebbe garantito stabilità né comprensione.

Il baricentro della vicenda si sta spostando: dai boschi abruzzesi alle sale dei tribunali, fino ai tavoli della diplomazia internazionale. Il caso della famiglia del bosco non è più solo una questione italiana, e le decisioni che arriveranno nelle prossime settimane potrebbero modificare radicalmente il futuro di tutti i protagonisti.

Tra attese, speranze e tensioni irrisolte, la storia continua. E ora più che mai, nulla sembra scontato.