Fedez querelò chi gli dette del “pallone gonfiato e idiota”, ma il pm oggi ha chiesto l’archiviazione

23 Ott 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Querela archiviata: è questa la decisione della Procura di Roma che oggi ha analizzato la denuncia esposta da Fedez ai danni di Daniela Martani, ex gieffina che un anno fa dette del pallone gonfiato al rapper in merito alla sua discussa festa di compleanno al Carrefour. Facciamo un passo indietro: poco più di un anno fa, infatti, in occasione del ventinovesimo compleanno di Fedez, la Ferragni affittò un intero Carrefour non immaginando che i suoi ospiti potessero distruggere tutto: frutta e verdura lanciata in aria, Panettoni presi a calci, bottiglie di vino rotte per terra ed anche piatti di plastica lanciati in aria in stile frisbee. Uno spreco a tutto tondo che spinse sia Fedez che Chiara a chiedere scusa. Le critiche furono così feroci che il rapper si cancellò pure da Instagram.   Fra i tanti commenti di critiche uno ha particolarmente ferito Fedez, tanto da spingerlo a procedere per vie legali: sto parlando di quello lasciato da Daniela Martani, eccolo:
"Io ve lo dico da anni che sono due idioti palloni gonfiati irrispettosi della vita delle persone e degli animali. Per far parlare di loro non sanno più cosa inventarsi. Fare una festa a casa era troppo normale altrimenti chi glieli mette i like"
Oggi, però, la Procura di Roma ha chiesto l’archiviazione della querela perché secondo il pm Caterina Sgrò (come si legge su Il Corriere della Sera):
"Sui social accade che un numero illimitato di persone, appartenenti a tutte le classi sociali e livelli culturali, sente la necessità immediata di sfogare la propria rabbia e frustrazione scrivendo fuori da qualsiasi controllo qualunque cosa, anche con termini scurrili, denigratori, ecc., che in astratto possono integrare il reato di diffamazione, ma che in concreto sono privi di offensività. Perché proprio il contesto dei social in genere, frequentato dai soggetti più disparati, priva dell’autorevolezza tipica delle testate giornalistiche o di altre fonti accreditate tutti gli scritti postati su internet tanto che, a parere della Procura, la generalità degli utenti non dà peso alle notizie che legge. Le espressioni denigratorie che possono offendere una persona godono di scarsa considerazione e credibilità e non sono idonee a ledere la reputazione altrui".
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