Garlasco, blocco totale per Sempio: l’annuncio dell’avvocato in queste ore | Doveva finire così
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La vicenda legata al delitto di Garlasco torna a catalizzare l’attenzione nazionale dopo l’annuncio inatteso della difesa di Andrea Sempio. La decisione, comunicata dall’avvocato Liborio Cataliotti, arriva in un momento cruciale dell’inchiesta e introduce un nuovo livello di attesa attorno a un caso che, a distanza di diciotto anni dall’omicidio di Chiara Poggi, continua a sollevare domande e a generare tensione. Una scelta definita “un diritto previsto dal codice di procedura penale”, che di fatto congela la posizione di Sempio fino alla conclusione delle indagini.
Fin dalle prime ore successive alla comunicazione ufficiale, la notizia ha suscitato inquietudine e curiosità. Il giovane, indagato nella nuova fase dell’inchiesta, ha scelto di non rilasciare ulteriori dichiarazioni né accettare nuovi interrogatori. La difesa, come riportato da Primapavia.it, ritiene indispensabile attendere i risultati delle nuove analisi sulle tracce ematiche rinvenute sulla scena del crimine, un tassello considerato decisivo prima di poter definire qualunque passo successivo.
La decisione di Sempio: una pausa strategica in attesa delle nuove analisi
Secondo l’avvocato Cataliotti, la scelta non nasce dal desiderio di sottrarsi al confronto, ma dalla necessità di costruire una linea difensiva fondata su elementi aggiornati e verificati. “Senza dati completi — spiega il legale — non sarebbe possibile impostare una difesa adeguata”. Per questo motivo Sempio esercita un diritto previsto dalla legge, sospendendo ogni dichiarazione fino alla definizione dell’impianto accusatorio da parte della Procura.
Al centro di questa attesa c’è la nuova analisi Bpa (Bloodstain Pattern Analysis), ovvero lo studio delle tracce di sangue repertate nell’incidente probatorio. Si tratta di un accertamento prioritario per ricostruire la dinamica dell’omicidio e comprendere come tali elementi possano essere interpretati all’interno del quadro investigativo attuale.
Parallelamente, resta sotto i riflettori la cosiddetta impronta 33, rinvenuta anni fa sul muro in cima alle scale della cantina dove venne rinvenuto il corpo di Chiara Poggi. Nonostante la rinnovata attenzione mediatica, la difesa di Sempio ha deciso di non chiedere al momento una nuova perizia su questo reperto. Anche in questo caso, la motivazione è strategica: qualsiasi richiesta sarebbe considerata prematura senza prima conoscere l’esito della Bpa, che rappresenta la chiave interpretativa della nuova fase investigativa.

L’inchiesta sospesa tra attesa e nuove verifiche: cosa può accadere ora
La decisione di Andrea Sempio segna quindi un punto fermo nella strategia difensiva, introducendo una pausa che congela di fatto ogni sviluppo diretto sul suo fronte giudiziario. La Procura prosegue invece con il proprio lavoro, in attesa dei risultati tecnici che potrebbero ridefinire — o confermare — l’impianto delle accuse.
L’analisi Bpa sarà determinante per comprendere la dinamica del delitto, chiarire eventuali incongruenze e valutare il possibile coinvolgimento degli indagati. Solo dopo questi esiti la difesa potrà decidere se avanzare ulteriori richieste, tra cui anche una nuova perizia sull’impronta 33 o altri approfondimenti ritenuti utili.
Intanto, il caso Poggi rimane sospeso tra passato e presente, con vecchi nodi irrisolti che si intrecciano con nuove verifiche tecniche. L’attesa cresce, così come la sensazione che le prossime settimane possano avere un impatto decisivo su una verità che, dopo tanti anni, cerca ancora un percorso definitivo. Per ora, il silenzio di Sempio rimane una delle decisioni più significative di questa delicata fase dell’inchiesta.
