“Le lesbiche qua non possono parcheggiare”: è scandalo a Pontida (provincia di Bergamo)

14 Set 2017 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

parcheggi-rosa-587783.660x368 Se sei una donna lesbica incinta (o con un figlio di meno di un anno) nei parcheggi rosa di Pontida (in provincia di Bergamo) non puoi parcheggiare. Quello che sembrava un'ennesima provocazione leghista priva di qualsiasi fondamenta si è trasformata in una storia vera con tanto di decreto scritto nero su bianco. La normativa del comune prevede infatti che nei 6 parcheggi rosa destinati a donne in stato di gravidanza o con figli neonati possano parcheggiarci solo mamme eterosessuali ed europee. “Non abbiamo tolto un diritto a qualcuno, ne abbiamo solo dato uno in più a una certa fascia di persone” ha dichiarato l'assessore Emil Mazzoleni. Per avere diritto a questo speciale permesso e quindi al tesserino da esporre sulla propria macchina, però, vanno rispettati cinque canoni ben precisi: essere donna, essere residente a Pontida, essere in fase di gestazione o di puerperio, essere appartenenti a un nucleo familiare naturale ed essere cittadina italiana o di un paese membro dell’Unione Europea. “Extracomunitarie e lesbiche sono libere di parcheggiare in qualsiasi altro spazio, noi non vogliamo togliere nessun diritto a loro, vogliamo però tutelare le donne di Pontida e chi sceglie la via della famiglia naturale. Si può vedere chiaramente che non stiamo vietando niente a nessuno, che non stiamo togliendo diritti a qualcuno. Però a Pontida è così: noi crediamo nella famiglia naturale e con la nostra politica, da quando siamo stati eletti, cerchiamo di difenderla. Quindi, se sei una donna omosessuale e sei rimasta incinta attraverso la scienza devi parcheggiare l’auto nei posteggi comuni”. "NON VOGLIAMO TOGLIERE NESSUN DIRITTO A LORO", però se sei lesbica o extracomunitaria parcheggi altrove. A me la Lega ha sempre terrorizzato.
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