Libero e il titolo sui gay, intervengono Di Maio e Crimi: “Disgustoso. Scriveranno idiozie senza fondi pubblici”

23 Gen 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

La prima pagina di Libero di stamani ha fatto il giro del web. Se l'indignazione è sacrosanta, non capisco quelli che si sono stupiti. Ricordate che il direttore di quell'ammasso di cartaccia è Vittorio Feltri? Lo stesso che in tv ci chiama "fr**i" e "fin**chi". Come prima cosa stamani sono andato sui social dei politici (quasi tutti di destra, ovviamente) che qualche giorno fa hanno gridato allo scandalo per la puntata di Alla Lavagna che ha avuto come protagonista Vladimir Luxuria. Indovinate un po'? Praticamente nessuno ha scritto mezza riga sull'orrendo titolo di Libero. Fortunatamente però qualche politico ha parlato pubblicamente. Il sottosegretario con delega all'Editoria, Vito Crimi: "Provo disgusto per il titolo del giornale Libero. Un giornale che riceve soldi pubblici che prima pubblica titoli razzisti contro, poi oggi anche omofobi. Avvierò immediatamente una procedura interna per vagliare la possibilità di bloccare l'erogazione dei fondi residui spettanti a un giornale che offende la dignità di tutti gli italiani e ferisce la democrazia. Mi aspetto che il giornalismo che tanto vede in noi il nemico -avverte Crimi- faccia sentire la sua voce. Probabilmente, chi distrugge la credibilità della stampa sono proprio alcuni giornalisti" Luigi Di Maio: "Abbiamo fatto bene o no a tagliare i fondi a giornali del genere? Scriveranno queste idiozie senza più un euro di fondi pubblici. Vito Crimi ha avviato la procedura che azzererà i finanziamenti pubblici entro i prossimi tre anni". Manlio Di Stefano, sottosegretario M5S agli affari esteri: "Titoli del genere, così come quello sui terroni, creano discriminazione e fomentano odio. L'ordine dei giornalisti ha il dovere di intervenire tempestivamente. Tagliare i fondi a giornali come questo è doveroso. Questa non è informazione! NonLeggoLibero". Alessandro Zan, deputato del PD: "Un titolo ignobile, fatto da un direttore disperato per il crollo delle vendite di copie del suo giornale. Non è che i gay - dice l'esponente dem all'Adnkronos - aumentano o gli etero diminuiscono, perché l'orientamento sessuale di una persona non si decide, ma semplicemente si nasce così. E' la condizione umana della persona, tutto qui. Se mai oggi, fortunatamente, i gay e le lesbiche di questo paese si dichiarano in famiglia, agli amici e nei posti di lavoro e questa è la condizione e il presupposto fondamentale per essere felice come tutti gli altri. Questo titolo evoca ancora l'omossessualità come colpa o come cosa di cui vergognarsi, perché alcuni (fortunatamente oggi la minoranza), vorrebbero ancora che gli omosessuali fossero nascosti e invisibili nella società''.  
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