Maria De Filippi evidenzia una contraddizione della legge italiana (e non ha tutti i torti)

30 Mar 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Maria De Filippi, intervistata da Repubblica, ha evidenziato una contraddizione della legge italiana ed è impossibile non applaudirla. Il tema è quello finito sulla bocca di tutti dopo quel folle che ha dirottato un autobus di bambini e gli ha dato successivamente fuoco: lo ius soli. Secondo la conduttrice, infatti, lo ius soli è un diritto e chiunque nasca in Italia è italiano a tutti gli effetti. Come ha evidenziato Maria, infatti, un figlio nato in Brasile (ha fatto un esempio a caso) adottato da una coppia di italiani diventa in automatico italiano, mentre un bambino nato in Italia da due brasiliani può ottenere la cittadinanza italiana (solo su richiesta) dopo aver compiuto 18 anni. Una burocrazia che discrimina il ragazzo figlio di stranieri e che lo fa sentire diverso dai suoi compagni nonostante sia italiano di madrelingua e frequenti le scuole dell'obbligo.
«Sono a favore dello ius soli, oenso che certi atteggiamenti (quelli della violenza e del razzismo, ndr) non appartengano ai più per fortuna. Lo ius soli è un diritto. Se adotto un bambino nato in Brasile è mio figlio, diventa della patria che lo accoglie. Se nasce qui non è italiano? Mi sembra una contraddizione».
Ed a quei razzisti che dicono che la cittadinanza "va guadagnata" rispondo: E guardatevi sto video, cambierete sicuramente idea.
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