Michael Terlizzi parla della sua malattia e svela alcuni dettagli: “In pubblico cerco di nasconderla”

26 Apr 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Michael Terlizzi oggi pomeriggio si è confidato con Lemme e gli ha parlato della sua malattia, la sinostosi radio-ulnare, che non gli permette di ruotare le braccia. Il concorrente ha rivelato di aver rifiutato diversi lavori nel mondo della moda a causa di questo problema.
"Ho fatto il personal trainer, poi ho lavorato nella moda. Non posso sfilare però, il motivo è che ho un grosso problema dalla nascita. Purtroppo sono nato così, ho questa malattia, ma so che c'è gente che sta molto peggio di me. Sono nato con questa cosa che si chiama sinostosi radio-ulnare, il problema grosso è che io non posso girare le braccia, sono bloccate. Le braccia risultano storte, a meno che non mi impegno. Io infatti quando sono in pubblico mi sforzo a tenerle più dritte possibili, così che non si veda troppo. Quando sono in famiglia o con amici, mi dimentico e amen, si vede. Non ho mai voluto intraprendere questa carriera da modello perché sapevo che le braccia mi avrebbero ostacolato. Questa malattia però mi porta paranoie, io non racconto tutto. Mi hanno chiamato, fatto proposte di lavoro interessanti, ma ho sempre rifiutato.
michael terlizzi gay

Michael Terlizzi aveva raccontato della sua malattia anche a Jessica Mazzoli.

“Non posso ruotare il braccio” – ha confessato Michael Terlizzi, come riportato da GossipeTv – “Sono nato così, non ci posso fare niente. Non sono preso male, però ho sempre cercato di evitare una carriera televisiva, sempre meglio non esporsi troppo. Non si vede, nascondo bene la cosa, è 30 anni che lo faccio. Non ho mai accettato tante cose perché mi dava fastidio. Dopo che finisco qua vediamo se il botto lo farò veramente e vedremo se le braccia saranno un impedimento o no. Mi hanno detto già tantissime volte di fare l’attore, ma tante tante. Mi dicono che ho la faccia da cinema. Ma come faccio? Se io devo fare un film mettiamo di guerra e devo sparare, non posso. Mentre ce ne sono tanti altri che possono farlo. Ci sono altri bei ragazzi”.
 
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