Ragazzo gay vittima di omofobia a Milano: “Offeso in un ufficio delle Poste. ‘Fr**i fate schifo puzzate'”

28 Lug 2018 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Quello che mi ha appena raccontato un mio lettore ha dell'incredibile. Storie di omofobia ne ho sentite a centinaia, ma credo sia la prima volta che il luogo del fattaccio è un ufficio pubblico. V. sostiene di essere stato deriso e offeso in un ufficio di Poste Italiane a Milano, proprio nel giorno del Pride.
"Ero a Milano per il Pride con il mio ragazzo, il 30 giugno. La mattina, prima dell'inizio del Pride, decisi di lasciare il mio trolley al deposito bagagli di Poste Italiane alla stazione centrale di Milano (che è tra l'altro il luogo in cui parte il Pride). Ero vestito già in modalità Pride (nulla di scandaloso, dopo allego la foto di come ero vestito) ed ero in fila per lasciare i bagagli in questo deposito delle Poste Italiane e già notavo degli sguardi strani da parte di coloro che lavorano in quell'ufficio postale. Lasciai perdere, consegnai la valigia e andai a prendere un caffè in un bar vicino. Poco dopo mentre bevevo il caffè si avvicinò un ragazzo che mi disse che i tizi che lavoravano in quell'ufficio delle Poste avevano iniziato a deridere me e il mio ragazzo con parole tipo: Schifosi fr**i, non toccare troppo la valigia senno diventi come loro, dovrebbero morire ecc. Per il momento lasciai perdere decidendo di godermi il Pride. A fine giornata però tornai all'ufficio postale per riprendere la mia valigia e quindi decisi di parlare di ciò che era accaduto. Purtroppo dei 3/4 ragazzi che c'erano la mattina, ne era rimasto solo uno (i ragazzi avevano tutti intorno ai 20-30 anni e del sud italia). Allora decisi di chiedere spiegazioni a questo comportamento omofobo. E le risposte sono state: Ci credo fate schifo, si sente la vostra puzza (?), vestiti così non meritate rispetto. Tutto ciò detto con molta aggressività. Quindi io inizio a dirgli che l'avrei fatto licenziare perché un dipendente pubblico non può permettersi di parlare cosi ad un cliente. Le risposte di questo ragazzo quindi sono diventate ancora più violente (ti appiccico al muro, ti vengo a cercare e ti picchio, succhiami il caz**) Fortunatamente il collega più anziano lo tratteneva, perché altrimenti mi avrebbe anche picchiato. Decido quindi di andare via, riempiendolo di offese. Purtroppo io non so il suo nome. Ma è un ragazzo biondo/castano chiaro, del sud, sui 25 anni."
Al di là del fatto che un dipendete pubblico non può permettersi di deridere ed offendere nessuno (etero o gay che sia), ma trovo assurdo che nel giorno del Pride uno debba sentirsi dire "vestiti così non meritate rispetto", solo perché ha una t shirt con i colori dell'arcobaleno. Proprio come per il casi che ho lanciato dello scontrino omofobo e dell'aggressione a Torino, spero che le associazioni LGBT mi aiutino a fare chiarezza su questo episodio, che se dovesse essere confermato avrebbe dell'incredibile. omofobia milano pride poste look gay  
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