Percosse, testa nel water e insulti al figlio 15enne perché gay

03 Ott 2018 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Quando l'omofobia e la malattia mentale si incontrano: un uomo ha umiliato, picchiato e insultato il figlio per anni solo perché secondo lui era gay. All'epoca dei fatti il ragazzino aveva 15 anni e il patrigno gli metteva la testa nel water, tirava l’acqua, gli infilava in bocca i suoi calzini sporchi, lo colpiva con un cucchiaio, lo fotografava mentre si trovava in bagno e mostrava quegli scatti ad amici e familiari offendendolo per la sua presunta omosessualità. Finito in tribunale nel 2016, il patrigno è stato assolto perché i giudici hanno relegato i maltrattamenti all’ambito di "situazioni di vita in parte ordinarie, in parte poco urbane, in altra parte frutto di sottocultura e maleducazione, ma tuttavia non idonee a costituire reato”. Il ragazzo e sua madre però hanno deciso di fare appello alla Corte di Cassazione, con ricorso d’urgenza. Per fortuna la Corte ha accolto il ricorso ed ha confermato 1 anno e 4 mesi di reclusione per l'uomo e il risarcimento al ragazzo di 10.000 €.
"Qui ci si trova in presenza di condotte sicuramente maltrattanti, caratterizzate da disprezzo nei confronti della personalità morale e della dignità del minore, e da minute ma reali violenze fisiche e morali".
Fortuna che qualcuno ha ritenuto sensato punire un folle che ficca la testa nel water e picchia un ragazzino perché forse è gay. giovanni omofobia gay ucciso figlio   Fonte: gay.it  
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