Prete gay si innamora di un altro sacerdote, lascia la Chiesa e diventa attivista LGBT (VIDEO)

28 Giu 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Da prete ad attivista LGBT e caporedattore del sito Gaynews, questa è la storia di Francesco Lepore, che ha raccontato la sua esperienza a Fan Page.
"A 14 anni sono entrato in seminario e già sapevo di essere omosessuale e lo vivevo come un qualcosa di peccaminoso, uno sbaglio della natura. Vedevo nel sacerdozio un cammino di riparazione. Era una sorte di autofustigazione che io compivo condannando l'esercizio dell'omosessualità. I miei padri spirituali mi imponevano l'uso di penitenza corporale, come il cilicio. A Santa Marta c'era un mondo fatto di comportamenti non proprio convenzionali da parte dei sacerdoti. C'erano ma lo si sapeva, ci si rideva pure, c'erano ad esempio monsignori che si portavano in camera il proprio compagno o l'amante di turno presentandoli come nipoti o cugini. Mi è capitato di innamorarmi di un sacerdote. Con lui è finita perché diciamo che aveva una vita molto libera. Sentivo comunque di aver infranto un obbligo assunto davanti alla Chiesa e a Dio in cui credevo. Per quanto riguarda i preti gay, capisco la voglia di momenti di affetto, ma un sacerdote che ha questo comportamento permanente qualche interrogativo dovrebbe porselo tanto più che si fa portavoce di un insegnamento molto offensivo e lesivo della dignità delle persone omosessuali e transessuali".
A differenza di molti altri preti, Francesco ha deciso di lasciare il sacerdozio e prima di dire definitivamente addio alla chiesa, l'uomo ha ricevuto la chiamata di Papa Francesco.
"Non è facile lasciare il sacerdozio, si rinuncia a un reddito sicuro e ai privilegi. Per questo in molti non lo fanno. Lasciato il sacerdozio, ho scritto a Papa Francesco. Il giorno dopo, alle 16.50, mi è arrivata una chiamata. Dall'altra parte della cornetta c'era una voce ispanica. Il Santo Padre mi ha ringraziato per la mia coerenza e mi ha benedetto".
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