Sanremo parte male, “Sono fuori”: arriva la conferma più amara dell’anno | Dopo la decisone scottante rompe il silenzio

Sanremo parte male, “Sono fuori”: arriva la conferma più amara dell’anno | Dopo la decisone scottante rompe il silenzio

carlo-conti-sanremo_-_bitchyf.it

Il Festival non è ancora iniziato e c’è già chi incassa un’esclusione pesantissima, raccontata in prima persona tra delusione e luciditàMancano ancora settimane all’inizio di Sanremo 2026, ma fuori dall’Ariston il clima è già bollente. L’annuncio ufficiale dei 30 Big in gara, affidato come da tradizione alla voce di Carlo Conti, ha acceso in poche ore entusiasmi, polemiche, pronostici e inevitabili malumori. La macchina del Festival è in movimento: in città si respira aria di conto alla rovescia, sui social si moltiplicano commenti e analisi, negli ambienti musicali si discute di esclusioni eccellenti e di nomi che, secondo molti, avrebbero meritato un posto sul palco più osservato d’Italia.

L’edizione 2026 viene raccontata come il tentativo di trovare un nuovo equilibrio tra grandi ritorni, giovani rivelazioni e sorprese, nel solco del rinnovamento che il Festival sta vivendo nelle ultime stagioni. Il palco dell’Ariston resta una vetrina potentissima, capace di rilanciare carriere, cambiare percezioni, aprire porte discografiche che altrimenti resterebbero chiuse. È anche per questo che ogni selezione lascia per strada una lunga scia di artisti delusi, e qualcuno sceglie di raccontare apertamente cosa è successo dietro le quinte.

Un’esclusione che brucia: “sono fuori”

Tra le voci rimaste fuori da Sanremo 2026 spicca quella di Alberto Urso, tenore e cantante amatissimo dal pubblico televisivo, vincitore di una passata edizione di Amici di Maria De Filippi. A differenza di altri colleghi che hanno preferito il silenzio o messaggi allusivi, Urso ha scelto la strada della trasparenza, raccontando in prima persona la propria esclusione. «Sono fuori», ha confermato, spiegando di essersi presentato alla commissione artistica con il brano “Come noi mai”, che però non è stato selezionato per il cast dei Big.

La delusione è evidente, ma il tono resta misurato. Nelle sue parole c’è il peso di un’occasione mancata, ma anche la consapevolezza di chi sa quanto conti rimanere lucidi. Urso ha ricordato il suo primo Sanremo come un passaggio fondamentale della carriera: «Per me è stato bellissimo, ho avuto l’onore di cantare con Ornella Vanoni, un’esperienza meravigliosa», ha spiegato. Il confronto con il presente è inevitabile, ma non si traduce in polemica aperta; piuttosto, in un mix di dispiacere e maturità.

«Quest’anno mi sono presentato con Come noi mai e non è stato selezionato, ma va bene così. Sono tranquillo, anche se è logico che Sanremo sia una vetrina importante», ha aggiunto. Il messaggio è chiaro: l’amarezza c’è, ma non diventa un attacco frontale alle scelte della commissione. Il palco dell’Ariston resta un obiettivo, non un’ossessione.

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Tra Amici, Maria De Filippi e il futuro: un sogno che resta aperto

Nel suo racconto, Alberto Urso non si limita a guardare al Festival, ma torna anche alle origini del proprio percorso. Ricorda l’esperienza ad Amici come un momento decisivo sia sul piano artistico sia su quello umano: «Amici mi ha dato tanto, mi ha permesso di fare musica con i mezzi più belli e con autori incredibili. È una scuola vera e propria, dove cresci giorno dopo giorno», ha spiegato, ribadendo quanto quel contesto sia stato fondamentale per costruire la sua identità musicale.

Parole di grande riconoscenza sono dedicate anche a Maria De Filippi, considerata un punto di riferimento costante: «Maria mi è sempre stata vicina e mi ha dato tantissimi consigli. Mi ha spinto a essere me stesso e ad amare ciò che faccio senza limiti. Con gli allievi è come una mamma musicale», ha raccontato. Una definizione che restituisce bene il legame umano costruito negli anni e la gratitudine per chi gli ha aperto le porte del grande pubblico.

Quanto a Sanremo, il sogno resta intatto. Urso non nasconde che tornare sul palco dell’Ariston resti una delle sue aspirazioni principali, ma sceglie di non drammatizzare l’esclusione del 2026. Il ragionamento è semplice: il Festival è importante, ma non esaurisce una carriera. Nel frattempo, il lavoro in studio prosegue, i progetti musicali continuano a crescere e il rapporto con il pubblico resta saldo. La mancata partecipazione alla prossima edizione non viene vissuta come una sconfitta definitiva, ma come una tappa mancata lungo un percorso più lungo.

La storia di questa esclusione si inserisce nella narrazione tipica di ogni Sanremo: liste di nomi, discussioni, sospetti di ingiustizia, tifoserie divise. Ma, nel caso di Alberto Urso, colpiscono soprattutto il tono sobrio e l’assenza di rabbia. L’annuncio «sono fuori» pesa, ma non chiude nessuna porta. La storia del Festival insegna che per molti artisti l’Ariston ha scelto tempi diversi da quelli sperati. E non è escluso che, per Urso, il prossimo ritorno possa arrivare proprio quando nessuno se lo aspetta.