Selvaggia Lucarelli scrive a Virginia Raffaele (..ed ha perfettamente ragione)

07 Feb 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

A distanza di cinque mesi dalla lettera indirizzata a Fedez, Selvaggia Lucarelli ne ha scritta un'altra a Virginia Raffaele, criticando la scelta artistica di farle condurre il Festival di Sanremo vestendo i suoi panni. Virginia, che è un'attrice comica ed un'imitatrice, a Sanremo si è prestata a fare la co-conduttrice lasciando molti telespettatori con l'amaro in bocca. Le varie Ornella Vanoni, Sandra Milo, Carla Fracci, Belen Rodriguez e Donatella Rettore presentate ai Festival di Carlo Conti gli scorsi anni mancano moltissimo.
Virginia Raffaele è una ragazza talentuosa sul palco e adorabile fuori dal palco. Se fossi la sua migliore amica e manager e fidanzato e madre, le direi questo: Virginia, di conduttrici brave, fighe, bravine, discrete, che se la cavano ce ne sono a manciate. Di donne belle che fanno ridere che sanno mettere e togliere maschere e diventare qualcun altro e far ridere e deformare e esasperare personaggi ci sei tu. C’era la Guzzanti ma è appannata, c’era la Cortellesi ma a un certo punto ha scelto la strada più noiosa. Tu hai un talento unico. Senza doppioni. Non ti sentire stretta in quel talento, perché in quel vestito lì stai comoda solo tu. Lo so che poi a un certo punto una dice “Tutti parlano di me ma al bar non mi riconoscono” o “So cantare ballare interpretare personaggi, perché non dovrei saper dire Ecco a voi Riccardo Cocciante?”. O “Perché io devo essere quella che arriva e intrattiene 10 minuti gli ospiti, anziché la padrona di casa?”. Semplice. Perché il tuo punto di forza non sta nell’istituzionale, sta nella rottura. Perché tu non sei il bel vestito, la scaletta, i buonasera, le gag da musical. Tu sei i nostri, i loro difetti. Sei quello che ci rende ridicoli. Nudi. Scemi. E la tua bellezza non è il tuo valore. È il tuo valore aggiunto. Non ci puntare. Non dobbiamo dire “che figa la Raffaele”. Dobbiamo dire “è anche figa la Raffaele”. Ce ne dobbiamo ricordare alla fine, quando abbiamo finito di ridere e di spellarci le mani per gli applausi. E se in futuro avrai dei dubbi su cosa sia giusto per te, pensa questo: non accettare mai un ruolo in cui sei tu quella che deve annunciare la pubblicità. Detto questo, ti si vuole bene lo stesso. Selvaggia
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