Stefano De Martino parla delle voci sulla sua presunta omosessualità, dell’omofobia e dei Gay Pride

20 Mar 2018 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Dopo aver parlato del suo talento "la mazza", ieri sera ad Emigratis Stefano De Martino ha detto la sua sui Gay Pride, sull'omofobia ed ha rivelato di essere stato preso in giro per la sua presunta omosessualità (quando era più piccolo).
"Se pensavano che fossi gay perché facevo il ballerino? Sì, quando ero più piccolo mi rompevano tanto. Da noi lo sai che se non fai calcio è strano, figurati se vai a danza. Diciamo che è una cosa che non poteva esistere.  Se un giorno finirà l'omofobia? Sta già finendo, calcola una città del sud come Napoli, adesso è molto più aperta di come era prima. Stiamo andando verso la giusta direzione. Io una volta sono andato ad un evento a ridosso del Gay Pride...secondo me però non c'è più bisogno di fare i Gay Pride. Perché dobbiamo ancora rimarcare le differenze? Loro sono liberi di fare quello che vogliono. Sarà impopolare come opinione, ma io credo che non fare il Gay Pride sia rendere tutto più naturale".
Caro Stefano io ritengo che tu sia un ragazzo molto intelligente (oltre che manzo) e sono certo capirai quanto sto per dirti. Anche io desidero un mondo dove il coming out è inutile, nel quale le "discoteche gay" non esistono e dove non c'è bisogno di manifestazioni come il Gay Pride, ma per quanto - come dici tu - le cose stiano cambiando,  siamo ancora lontani da questo sogno che ad oggi sembra quasi un'utopia. Ad oggi è ancora importante dichiararsi gay, non avere paura, è essenziale avere dei locali dove siamo tutelati e protetti ed è giusto lottare e se necessario scendere in piazza per farci sentire, per ricordare che esistiamo e che come i doveri, vogliamo anche dei diritti. Inoltre l'omofobia è una malattia ancora molto diffusa nel nostro paese e la comunità LGBT non ha ancora i del resto della popolazione ed è per questo che il Gay Pride ha ancora senso di esistere. Quando non mi sentirò più chiamare "ricchiò" per strada, quando potrò andare in un locale qualsiasi e sentirmi libero di provarci con un ragazzo (senza aver paura di ricevere un cazzotto) o avrò la piena libertà di scambiarmi un bacio per strada (senza sentirmi mille occhi puntati addosso), allora forse il Gay Pride avrà meno senso. In un paese dove i politici in tv vomitano frasi piene di odio nei nostri confronti, dove la chiesa continua ad ostacolare il progresso e migliaia di ragazzini subiscono bullismo e violenze quotidianamente (anche in famiglia) è essenziale dimostrare la FIEREZZA e L'ORGOGLIO di essere gay. Proprio per tutti questi motivi invece è stupido pensare ad un Etero Pride, perché non avrebbe nessun senso organizzare una manifestazione del genere in una società eterocentrica che discrimina qualsiasi individuo abbia un diverso orientamento sessuale. Con ciò non dico che di strada non ne sia stata fatta, negli ultimi 10 anni abbiamo vinto diverse battaglie, ma rallentare adesso sarebbe come fermarsi a pochi metri dal traguardo finale e potrebbe portare alla distruzione di tutto quello che è stato guadagnato con decenni di lotta.
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