Con l’Ecuador passano in maggioranza i paesi del Sud America che permettono ai gay di sposarsi

17 Giu 2019 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Qualche giorno fa la Corte Costituzionale dell'Ecuador ha approvato con una votazione le nozze tra persone dello stesso sesso facendo così passare in maggioranza i paesi del Sud America che permettono ai cittadini omosessuali pari diritti di quelli eterosessuali. La decisione della Corte Costituzionale è stata fortemente criticata dalla Conferenza Episcopale Ecuadoriana con a capo il vescovo Eugenio Arellano che durante una conferenza ha blaterato: “Rispettiamo la decisione della Corte, però faremo tutto quello che possiamo per favorire la famiglia e il matrimonio così come la Chiesa lo intende”. Alla faccia del vescovo, però, con l'Ecuador passano a 8 (di 14) i paesi del Sud America che permettono alle coppie omosessuali di sposarsi. Il primo a permetterlo è stato l'Argentina con la legge delle unioni civili nel 2003, trasformate in matrimonio egualitario nel 2010. Stesso discorso per il Brasile che è passato dalle unioni civili (del 2004) al matrimonio egualitario (del 2013). Qualche anno dopo le prime unioni civili sud americane la Colombia e l'Uruguay hanno legalizzato il matrimonio (nel 2007 e nel 2009), seguiti dalla Guyana Francese (nel 2013), dal Cile (con le unioni civili nel 2015), lo stato delle Isole Falkand (nel 2017) ed infine l'Ecuador pochi giorni fa.

Diritti LGBT in Sud America, i 7 paesi dalla parte sbagliata della storia

Dalla parte sbagliata della storia ci sono ancora paesi come la Bolivia il Suriname ed il Venezuela che, seppur non permettano agli omosessuali di sposarsi, hanno in vigore leggi contro la discriminazione sessuale. La speranza quindi è che si uniscano velocemente alla maggioranza degli stati confinanti che - al contrario loro - equiparano già i diritti dei loro cittadini omosessuali a quelli dei cittadini eterosessuali. Nella lista dei 7 paesi 'neri' anche il Perù ed il Paraguay che non hanno in vigore neanche una legge contro l'omofobia ed infine il Guyana che ha addirittura reso illegale l'omosessualità (solo maschile) che punisce con il carcere (con pene fino all'ergastolo). Caro Guyana che ancora nel 2019 ci discrimini e ci incarceri solo perché abbiamo il coraggio di amare un'altra persona del nostro stesso sesso
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