Vittorio Feltri ci spiega come chiama i gay: “Io li chiamo fro*i, ricchi*ni, bus*ni…”

10 Giu 2018 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 2 minuti

Ieri a Stasera Italia Vittorio Feltri ha spiegato come chiama i "gay".
Sì, io li chiamo fr*ci. Posso chiamarli ricchi*ni, bus*ni, ma io non li chiamo ‘gay’, perché parlo in italiano e non in inglese! Quindi chiamali come cacchio vuoi, per me sono fr*ci. ‘Omosessuali’ è un termine medico che io evito. Io parlo il linguaggio della gente, quindi non rompetemi le palle anche sul linguaggio. Parlo come voglio! Io voglio che i fr*ci facciano quello che vogliono, basta che non mi rompano i cogli0ni. Quando vanno in piazza a fare queste sceneggiate, a me non importa niente, gliele lascio fare molto volentieri. Però io queste cose le catalogo alla voce folklore, cioè cose anche di cattivo gusto, basta vedere anche come si vestono… Ma facciano quello che vogliono: a me non me ne frega un cazz0 dei fr*ci!“.
Per tutti questi motivi io continuo a dire che secondo me è sbagliato utilizzare termini disgustosi come "fr*cio" o "ricchi*ne" anche tra gay. Evitiamo che certi personaggi si nascondano dietro a frasi come "ma tra gay si chiamano così", "la gente usa queste parole". Comunque mi piacerebbe sapere da Feltri come chiama gli etero. Eterosessuali non penso, visto che anche questo è un termine medico, straight nemmeno perché è inglese, quindi opterà per SVENTRAPAPERE? MORTI DI FI*A oppure PATATA DIPENDENTI? Se vuole fare il politicamente scorretto lo facesse con tutti, altrimenti questa si chiama discriminazione.   Rispondo subito a chi volesse gridare all'eterofobia o al diritto di Feltri di utilizzare termini come "ricchi*ni" e "fro*io"...
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