Young Signorino, l’ex manager lo smaschera: “Ha rovinato tutto, progetto creato a tavolino…”

09 Ott 2018 Fabiano Minacci • Tempo di lettura: 3 minuti

Intervistato da Giulio Pasqui per Il Fatto Quotidiano, il rapper tunisino Sabri Jemel, ha parlato della rottura con il suo ex assistito, Young Signorino.
"Sono deluso da Young Signorino, mi sento pugnalato. Da quando nella sua vita è arrivata questa donna di 34 anni non è stato più possibile interfacciarsi con lui, è cambiato totalmente, e alla fine si è eclissato da noi. Tutto il team la considera una grande delusione. Sono queste donne che cercano di allontanare gli artisti dagli amici per fare soldi, manipolandoli. Non a caso il suo primo video da quando si è allontanato da noi è stato realizzato da lei. Ma adesso cosa mangeranno, senza date o contratti? Ma lui ha ancora degli obblighi verso questo management, non si può esentare dall’oggi al domani. Noi non eravamo solo una famiglia artistica per lui, gli facevamo come fonte d’appoggio a livello famigliare. Se si deciderà di andare di fronte a un giudice sarà lui a decidere chi avrà ragione e chi avrà torto. Da quando è solo senza di noi l’unica data che ha annunciato è stata quella dei Magazzini Generali a Milano, ma hanno fatto solo 20 biglietti in prevendita e quindi è saltata. Consideravo che le date non fossero un bene per il nostro progetto: lui non era ancora così strutturato o pronto per salire sul palco, ma lui voleva suonare e suonare e suonare perché era l’unico motivo di guadagno in quel momento. Quando ci saliva, invece, o riceveva gli insulti o bottiglie e bicchieri addosso. Era il rapper più d’odiato d’Italia, ma anche il più protetto da noi persone intorno. E le date, quando c’erano, o saltavano, o lui sbottava, o stava male".
Sabri ha anche smascherato le presunte bugie di Young Signorino, inventate al solo scopo di far parlare (ma chi l'avrebbe mai detto?!).
“Anche la storia del figlio era finta. Nessuno gli ha mai detto cosa dire. Ha inventato tutto lui, così come la cosa del coma, della clinica psichiatrica, di Satana. Ma questo è intrattenimento puro. Lui ha mentito sulla sua vita, ma se lui mentiva io dovevo romanzarla al meglio. Non potevo smentire un mio artista e dire ‘no, non è così’. Noi abbiamo solo inventato il personaggio Signorino: la musica, i beat, i testi. Lui voleva essere il Marilyn Manson italiano, e allora noi lo facevamo sentire così. Anzi, dirò di più: eravamo sulle tracce di Manson per un feat, che sarebbe dovuto entrare nel primo disco di Signorino. Personaggio creato a tavolino? Sì e no. Non l’abbiamo mai fatto sentire così, lui era complice ed era entrato nella parte”.
Qualcosa mi dice che tra 2/3 mesi non sentiremo più parlare di Young Signorino. Fonte: Il Fatto Quotidiano
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