Fabrizio Corona di nuovo nei guai, intervento della polizia: irrompono in casa sua | Adesso la situazione è pericolosa
La polizia ha fatto irruzione nell’abitazione e nello studio di Fabrizio Corona, sequestrando il materiale del suo format “Falsissimo”. Un nuovo capitolo giudiziario si apre.
Fabrizio_Corona_-_grave_-_bitchyf.it
L’alba ha portato una sorpresa tutt’altro che piacevole per Fabrizio Corona: quattordici agenti di polizia si sono presentati contemporaneamente nella sua casa e nello studio di produzione. L’obiettivo era chiaro: sequestrare tutto il materiale girato per la prossima puntata di “Falsissimo”, il format che promette di svelare retroscena scottanti del mondo dello spettacolo. Questo intervento segue il polverone già sollevato dalla puntata “Il Prezzo del Potere” e le promesse di un secondo capitolo sulle accuse rivolte ad Alfonso Signorini.
La notizia è stata diffusa dallo stesso Corona attraverso le storie Instagram di “Falsissimo”. “Abbiamo dovuto rigirare la puntata, compresa l’intervista denuncia di Antonio Medugno, perché il materiale ci è stato sequestrato dalla Procura”, si leggeva. Un messaggio di sfida e al contempo di rassicurazione per i suoi follower, a cui ha promesso che “stiamo rifacendo tutto” e che verrà raccontata “una storia ancora più forte e vergognosa”. Il suo sfogo, comparso sabato notte, sottolineava già una chiara posizione: “Oggi hanno provato a fermarci, noi non abbiamo padroni e andiamo contro il potere”. Un’affermazione che suona come una promessa di ripartenza immediata, nonostante i guai giudiziari.
Il sequestro e l’ombra del revenge porn
Il motivo dietro il blitz e il sequestro del materiale sembra essere legato a una potenziale accusa molto grave. Secondo quanto riportato da Fanpage.it, sullo sfondo ci sarebbe una denuncia connessa all’ipotesi di revenge porn. Il materiale sarebbe stato bloccato in attesa di verifiche approfondite e dei relativi provvedimenti, a seguito di un esposto presentato dal conduttore (probabilmente Alfonso Signorini, dato il contesto iniziale). Questo scenario apre un nuovo, delicato fronte giudiziario per Fabrizio Corona, un terreno minato che potrebbe avere ripercussioni significative sulla sua già complessa situazione legale.
La Procura di Milano, agendo con tale prontezza, ha evidentemente ravvisato elementi sufficientemente seri da giustificare un intervento così massiccio e tempestivo. L’accusa di revenge porn, in particolare, è un reato che la giustizia italiana persegue con particolare severità, data la sua natura lesiva della dignità e della privacy delle vittime. Per Corona, tuttavia, questa nuova battaglia legale si trasforma anche in benzina comunicativa. L’idea di un episodio “rifatto” e “rilanciato” con “elementi” ancora più forti e documentati, come da lui stesso dichiarato, dimostra la sua capacità di trasformare le avversità in opportunità per amplificare il messaggio del suo format.
Il coinvolgimento dell’ex gieffino Antonio Medugno, la cui “intervista denuncia” è stata tra il materiale sequestrato, suggerisce che la puntata avrebbe toccato argomenti particolarmente sensibili e potenzialmente esplosivi. La volontà di Corona di non arrendersi e di riproporre il contenuto, arricchito da nuove prove, indica una strategia di escalation mediatica che mira a mettere in discussione il sistema e a porsi come voce contro il “potere”, come da lui spesso rivendicato.

Falsissimo: una storia di controversie e rilanci
Non è la prima volta che il format “Falsissimo” si trova al centro di polemiche e interventi giudiziari. Già nel luglio scorso, una puntata dedicata ai messaggi di Raoul Bova aveva innescato una serie di controlli e verifiche culminate con un provvedimento del Garante della Privacy. In quell’occasione, il Garante aveva disposto la rimozione dei contenuti, un’azione che l’avvocata Annamaria Bernardini de Pace aveva commentato come “una vittoria non solo personale, ma anche di principio”. Questo precedente evidenzia un modus operandi del format che spesso sconfina in aree sensibili, mettendo a dura prova i limiti della divulgazione giornalistica e della privacy individuale.
La storia di “Falsissimo” sembra dunque costellata di tentativi di sfidare le istituzioni e le norme, spesso con reazioni immediate da parte degli organi preposti. Ogni volta, però, Fabrizio Corona ha saputo rilanciare, presentandosi come vittima di un sistema che cerca di imbavagliarlo e utilizzando proprio queste controversie per generare ulteriore risonanza mediatica. La sua promessa di “rifare tutto” con materiali d’inchiesta e documenti, inclusa la versione completa dell’intervista a Medugno, dimostra una chiara intenzione di proseguire sulla stessa linea, alzando ulteriormente l’asticella dello scontro.
Resta da vedere quali saranno le prossime mosse della Procura e come si evolverà la situazione legale di Corona. Quello che è certo è che Fabrizio Corona, con “Falsissimo”, continua a incarnare una figura controversa e divisiva, capace di generare immense ondate mediatiche. Il suo format, nonostante i blocchi e i sequestri, continua a promettere rivelazioni che, a detta del suo ideatore, scuoteranno il mondo dell’informazione.
